Mar Rosso

Google
Web Congo.it

notizie

REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO 10/3/2006
DISORDINI A KINSHASA : RILASCIATO DIRIGENTE PARTITO OPPOSIZIONE...
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO 10/3/2006
DISORDINI A KINSHASA, POLIZIA DISPERDE MANIFESTAZIONE OPPOSIZIONE...
AFRICA 11/3/2006
RAPPORTO ONU, MIGLIORA LA GESTIONE POLITICA AFRICANA...
COMORE, MALAWI E ZIMBABWE
Notizie dall'Africa...
Katanga 7/3/2006
MAYI-MAYI TORNANO IN AZIONE NELLA ZONA DI MANONO...
Elezioni 7/3/2006
ARRESTI NELLE FILE DI PARTITO ESCLUSO DA CORSA ELETTORALE...

Geografia

Dati geografici
La Repubblica del Congo in cifre...
Il Congo in cifre
il Congo in cifre...

Economia

AFRICA 8/3/2006
ENERGIA IDROELETTRICA E SVILUPPO SOSTENIBILE, SE NE DISCUTE IN SUDAFRICA...
AFRICA
CAFFÉ: CROLLA LA PRODUZIONE, SERIE CONSEGUENZE PER ECONOMIA LOCALE...


I Pigmei e il matrimonio


LA SOCIETÁ PIGMEA
· La società pigmea è costituita e basata solo sulla famiglia, anzitutto la famiglia “nucleare” (padre, madre e prole) poi dalla famiglia “allargata” o parentado (nonni/e, zii/e, cugini/e), che ha un ruolo subalterno a quello della famiglia nucleare. Nella cultura sociale dei Pigmei il valore supremo è la PERSONA-INDIVIDUO al cui servizio è posta la famiglia nucleare così come al servizio di questa è posta la famiglia allargata o parentado. (Nella società bantu è invece l’individuo al servizio della famiglia e questa al servizio del parentado e questo al servizio del clan, mentre invece “il clan” non ha alcun peso nella società dei Pigmei).
· Nella famiglia pigmea vige la parità dei diritti tra uomo e donna pur nella diversità delle funzioni ed attività. L’uomo non ha diritto di decidere o comandare né così la donna, ma decisioni ed ordini sono presi previo accordo dei due; senza tale accordo ognuno agisce secondo il proprio parere, ma senza imporlo né imporsi alla controparte…
· L’educazione dei figli/e è compito di tutti e due i genitori diversificandosi in “papà-ragazzi e mamma-ragazze” verso i 5 anni.
· Ragazzi/e vicini alla pubertà vengono alloggiati in rispettive capanne sotto la sorveglianza di un anziano, onde evitare contatti “prematrimoniali” immaturi ed eugeneticamente pericolosi per il gruppo.
· Per le ragazze giunte a maturità sessuale (alla comparsa delle prime mestruazioni) si fa una danza notturna comunitaria, in cui i ragazzi e le ragazze mimano il corteggiamento reciproco sotto lo sguardo sorridente e compiaciuto degli adulti. Alla ragazza sarà inciso sul petto un tatuaggio segnalante la sua maturità sessuale e quindi la disponibilità al matrimonio.
· IL MATRIMONIO:
- Nella società africana ed anche pigmea è sempre il maschio che cerca la femmina.
- Il ragazzo va a cercare la ragazza in quei villaggi che non abbiano sicuramente alcun legame di parentela diretta né indiretta (questa almeno fino a cugini di 5° grado), dato che il ridotto numero di membri di ogni gruppo rischierebbe di deteriorarsi rapidamente sul piano genetico (nascita di figli/e fisicamente o psichicamente menomati) in matrimoni tra consanguinei.
- Messisi d’accordo i due “fidanzati”, il ragazzo ne informa la famiglia che a sua volta, dopo inchiesta sulla “moralità” della famiglia della ragazza (la cui famiglia fa discretamente la stessa inchiesta sulla famiglia del ragazzo) informa la famiglia e il villaggio della ragazza che hanno una ragazza da inviare sposa da loro, se così piace loro. Questo significa che oltre ai “regali” al papà e alla mamma della ragazza”, invece della “dote” di prassi presso di Bantu, i Pigmei fanno scambio di persona, così da mantenere stabile il numero degli abitanti nei rispettivi villaggi. Questo numero è imposto sia dal fatto che ogni gruppo ha a disposizione un’area vitale di foresta per il suo sostentamento sufficiente per 60-80 persone, cioè quante necessarie per una caccia comunitaria fruttuosa; sia, appunto, dalla tecnica di caccia.
Una volta siglato l’accordo anche tra le due famiglie, i ragazzi e le ragazze del villaggio del fidanzato vanno al villaggio della ragazza a passo di danza e di canti nuziali. Con loro anche i ragazzi/e del villaggio della ragazza accompagnano costei e resteranno al villaggio del ragazzo fino al giorno delle nozze vere e proprie.
Il giorno delle nozze saranno presenti tutti i parenti e amici d’ambo le parti ed avverrà lo scambio pubblico delle due ragazze ai rispettivi sposi, o la ragazza del villaggio del ragazzo, al fidanzato del villaggio della sposa. E si danzerà tutto il giorno e tutta la notte…: è la finale pratica del matrimonio pigmeo riecheggiante le parole finali delle nostre fiabe “… e vissero felici e contenti..”
· VITA MATRIMONIALE E DI FAMIGLIA
Come detto sopra, nel matrimonio dei Pigmei vige la parità di diritti tra uomo e donna pur nella diversità dei compiti. Per esempio: la costruzione della capanna tradizionale (circolare) è compito proprio della moglie che sceglie anche il posto dove costruirla, così che il sito dell’accampamento/villaggio è scelto dalla donna. L’uomo può collaborare ma non imporre alcuna scelta in materia.
Per la costruzione invece delle capanne rettangolari con i muri di fango, gli uomini sono incaricati del taglio e messa in sito dei pali, sia dei muri che del tetto, così come della raccolta in foresta delle liane e del taglio dei “fitu” per la gabbiatura. Il taglio invece delle foglie di copertura del tetto è compito delle donne, ma sono poi gli uomini a fissarle sul tetto. Infine per la messa in gabbia del fango nella gabbiatura dei muri, gli uomini hanno il compito di preparare il fango e le donne del trasporto dell’acqua, dal fiume o dalla sorgente, per l’impasto del fango fatto dagli uomini. Donne e uomini infine fisseranno il fango nelle gabbiature dei muri.
I rapporti tra marito e moglie sono retti da rigorose norme sociali di cui le principali sono:

I. - rigorosa eterogamia: come detto sopra esiste interdetto rigoroso dell’incesto, del rapporto omosessuale. Da ricordare che è interdetto anche il matrimonio fra cugini fino al 5° grado!

II. - Il numero dei figli è calcolato in base al numero di abitanti del villaggio che, come detto sopra, deve restare costante sui 60-80 individui per esigenze di sopravvivenza del gruppo nella sua area vitale di foresta e di tecnica di caccia. A questo scopo concorrono due fattori:
- la selezione naturale rigorosa imposta dalla vita di foresta: la mortalità infantile (0-5 anni) si aggira sul 40%; perciò per avere 4 figli vivi e adulti, bisogna metterne al mondo 7-8 almeno!
- il distanziamento di una nascita dall’altra, sia con l’astensione ai rapporti sessuali tra marito e moglie da quando questa è incinta fino all’età di 2-3 anni del bimbo, sia con l’uso di preparati vegetali (farmacopea tradizionale), che regolano la fecondità della donna e in certi casi anche dell’uomo e ciò senza alcun pericolo di cancro come sembrano provocare i contraccettivi ed anticoncezionali della farmacopea occidentale.

III. - educazione e formazione dei figli/e:
- Nel periodo dell’infanzia (0-4/6 anni) è ugualmente compito di tutti e due i genitori.
- Nel periodo della fanciullezza e dell’adolescenza le madri si dedicano principalmente alle bambine e i padri ai bambini, senza con questo lasciare d’interessarsi anche agli altri figli/e.

L’educazione-formazione è basata su tre principi:

1. LIBERTÁ: lasciano il bambino imparare facendo le esperienze dirette delle persone, delle cose, dell’ambiente, senza mai escluderlo dalle attività degli adulti sia al villaggio che alla caccia in foresta ed intervenendo soltanto non per impedire ma per insegnare l’uso corretto anche delle cose pericolose, come il machete, l’arco e la lancia, il fuoco e gli attrezzi di cucina (coltelli e tegami). Così si può vedere un bimbo/a anche di soli due anni col machete in mano… senza che la mamma glielo tolga precipitosamente di mano sgridandolo anche (!: come fanno qui troppi genitori superprotettivi).

2. INIZIATIVA: i bimbi sono stimolati a prendere le più svariate iniziative nella conoscenza ed apprendimento della vita sia del villaggio che della foresta e delle attività quotidiane della vita sia individuale (educazione sessuale) che sociale (attività venatorie). Il tutto s’impara soprattutto “GIOCANDO” sia tra bambini/e che con gli adulti,che non giocano con i bambini per far loro piacere (le mamme non fanno mai ridicoli bamboleggiamenti ai figli/e né storpiano mai le parole imitando il bambino/a!) ma giocano “seriamente” come i bambini, perché per i Pigmei IL GIOCO E IL RIDERE SONO COSA SERIA!

3. RESPONSABILITÁ: il bambino/a impara presto che ogni sbaglio in foresta ha come immediata ed inevitabile conseguenza la punizione che è fisica: se marciando non guardo attentamente dove metto i piedi posso anche pestare un serpente che mi morderà immediatamente; se non guardo dove metto la mano sulla vegetazione, posso toccare una liana spinosa e velenosa che immediatamente mi ferisce e mi inocula il suo veleno almeno dolorosissimo quando non è addirittura mortale. LA FORESTA NON CONOSCE PERDONO NE’ AMMETTE IGNORANZA DELLE SUE LEGGI, NE’ TANTOMENO LA LORO VIOLAZIONE. Così nella vita tra i Pigmei, che dalla foresta traggono tutto il necessario alla sopravvivenza ed al sostentamento quotidiano, da ottenere nella conoscenza e nel rispetto delle leggi della foresta.
Oggetto dell’educazione/formazione:
- la vita familiare, ivi compresa l’educazione sessuale oggi impartita esplicitamente in un periodo di almeno un mese che gli adolescenti trascorrono in foresta sotto la guida di un anziano per la cosiddetta “INIZIAZIONE”, nella quale il ragazzo viene introdotto alla conoscenza delle tradizioni claniche e tribali. Da notare che è sempre un anziano non-pigmeo e delle tribù “padrona” che presiede tale iniziazione, prova che essa non è di tradizione originaria pigmea ma bantu, perché solo un appartenente al clan o alla tribù avrebbe il diritto di partecipare a tale pratica.
- le tecniche di caccia, pesca e raccolta dei prodotti spontanei della foresta (miele, funghi, insetti, erbe, radici e frutti commestibili); giochi di gruppo.
- tecnica di costruzione dell’abitazione per le ragazze quanto alla capanna circolare, per tutti per l’altro tipo di capanna;
- danze e canti e tecnica di suonare il tamburo,
- TEMPO DI EDUCAZIONE/FORMAZIONE: dalla nascita al matrimonio.

go back



Curiosità

I sacerdoti
I sacerdoti congolesi...
CONGO-BRAZZAVILLE 19/2/2005
LA 'LOTTA' PER LA CORONA DEI TÉKÉ...
La lingua Zulu
Cenni sulla lingua zulu...
Le case
I tipi di case abitate dai congolesi...
Libro consigliato
Ebano di Ryszard Kapuscinski...
Cos'è Il coltan?
descrizione del coltan...


Argentina
Croazia
Sudafrica

Cultura

Pesce persico
"L’INCUBO DI DARWIN”, UN DOCUMENTARIO PER CAPIRE...
FRANCIA 15/2/2006
CANNES: FESTIVAL DEL CINEMA PANAFRICANO, UN OMAGGIO ALLE DONNE...
AFRICA 11/2/2006
UN MUSEO DELL’ARTE AFRICANA ‘RESTITUITA’...
CONGO-BRAZZAVILLE 25/1/2006
POOL: CRESCE L’INSICUREZZA, ALTRA ‘ONG’ SOSPENDE OPERAZIONI...



 

iscriviti alla mailing list

la tua email

subscribe unsubscribe